Una figura singola di pietre in equilibrio ha un suo centro di gravità che le permette di stare in piedi, la combinazione variabile delle pietre di cui è composta ha un suo baricentro autonomo. I bilanciamenti singoli concentrano in una sola ed effimera unità tutta la cura rendendo immediatamente visibile la concentrazione mentale e l'atmosfera di silenzio che sono state necessarie alla loro produzione. Un punto di contatto solido seppur infinitesimale che agisce come minuscolo treppiede fra una roccia e l'altra, l'inclinazione giusta degli assi dei baricentri delle singole pietre che si armonizzano nel bilanciamento di un unico centro di massa autonomo che le cristallizza e le sospende in una posa elegante e innaturale. Ogni composizione ha un suo equilibrio stabile finché non interviene un fattore esterno a disturbarle, un bilanciamento che produce un'apparenza antigravitazionale direttamente proporzionale al suo virtuosismo acrobatico. Le pietre escono così, per un breve arco di tempo, dal loro caos naturale per essere organizzate in strutture quasi aeree per poi tornare, smarrito in un attimo il delicato equilibrio, nel loro stato di indeterminazione caotica: uno slancio verso l'alto prima di ricadere, un movimento a zigzag incessante di perdita e conquista della stabilità, l'inquietudine di voler procedere oltre la gravità con l'imperativo estatico della leggerezza.