I video di GravityOver sono fatti con attrezzatura e ingredienti semplici: due fotocamere tascabili (Canon IXSUS 105 point-and-shoot e la compatta Panasonic Lumix DMC-TZ60), cavalletto si ma perlopiù ripresa manuale e poco tempo a disposizione. In post produzione si è cercato di lavorare sulle imprecisioni che derivano da questa combinazione catastrofica per portarne i "difetti" come il mosso, lo sfocato ecc... in favore di una ricerca di assonanze e interazioni fra le immagini e le musiche che le accompagnano. Si è voluto trarne vantaggio in modo simile alla pratica delle pietre in equilibrio: l' imperfezione come risorsa, come possibilità.
I video "DECONSTRUCTIONS", "WAVES" e "SYNESTHESIA" sono in sostanza un trittico di cui il terzo è una sorta di sintesi dove è possibile ritrovare i leitmotiv dei due che lo precedono: la decostruzione delle pietre in equilibrio e la loro interazione con il vento e le onde del mare. SYNESTHESIA porta avanti il tentativo, già iniziato con gli altri due video, di creare una simbiosi con la musica scelta per accompagnare le immagini al fine di produrre un effetto di sincronia, fusione e indiscernibilità, l'impressione che i suoni procedano, emergano dal movimento delle pietre e degli elementi naturali o, viceversa, che sia la musica a dinamizzare il divenire delle cose.
Il video "BALANCE TIME NATURE" è da considerarsi un caso a parte, un breve carrellata in time-lapse per la pura contemplazione.
Le pietre in equilibrio protagoniste di questi filmati rappresentano un'esigua parte delle produzioni che si possono esplorare nei vari album fotografici. Si è sempre lasciato in secondo piano il lavoro di ripresa video rispetto alle foto e alla libertà di vivere l'esperienza senza troppa mediazione tecnologica. Tuttavia l'immagine-movimento è indispensabile per poter apprezzare questi lavori di arte effimera in una prospettiva dinamica e nel loro coinvolgimento con la natura che li ha accolti. Buona visione.
